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sono lebbroso e non me ne sono accorto

08/02/2010

Non c’è molto da aggiungere a quello che ha detto Veronesi a Sky TG24. Cioè, in soldoni, la Fede e la Scienza viaggiano su due binari diversi: la prima ha dei dogmi che non possono mai essere messi in discussione, la seconda ha dei principi che vengono continuamente messi in discussione, studiati e aggiornati fino all’oggettività.

Per esempio una mela che cade in testa a un noto personaggio. Trattasi di una mela che cadendo innesca un processo di curiosità nel noto personaggio. Processo che porta al ragionamento, allo studio e all’elaborazione di una legge che spiega il motivo per cui la mela cade e non fluttua. Legge che è differente in base a dove ci si trova (su Saturno se ti cade una mela in testa ti ammazza, sulla Terra al massimo tiri una madonna, su Mercurio manco te ne accorgi e su Pandora volano le montagne, figuriamoci le mele).

Invece la fede è integralista per definizione. A me al catechismo avevano insegnato un paio di cose che, anche se non le capivi né te le sapevano spiegare, erano indiscutibili. Dio è uno e trino. Eh vabbè. Gesù è figlio di Dio, ma non è Dio, ma è una parte della Trinità. Uhm.

E appena chiedevi al prete “scusi, ma se Gesù è figlio di Dio non è Dio. Ma se Dio è uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e se il Figlio è Gesù. Allora Gesù è Dio. E allora se il Padre è Dio come…” interruzione netta del prete, che la chiude dicendo “sei troppo piccolo per queste cose, fidati”.

E poi vabbè, chi di voi segue questo blog sa come è andata in vacca la mia relazione con il prete, con tanto di gusto teatrale per la tragedia shakespeariana e sbattimento di porte. Ma non è ciò di cui voglio parlare.

Volevo parlare di certe cose che uno sente, legge e assimila. Uno, un personaggio tipo. Anzi, diamo un profilo al personaggio tipo. Possiamo scegliere qualsiasi sfaccettatura dell’italiano medio, ma preferisco pensare come gli esperti di marketing e scegliere i profili più redditizi.

Profilo 1: la sciura. La sciura, che potrebbe essere mia nonna o mia madre, ha un livello di istruzione basso (raramente è diplomata), è sposata e ha dei figli. Il marito lavora e lei sta in casa a fare la casalinga. Esce per fare la spesa, prepara pranzo e cena, lava, stira e guarda un sacco di televisione.

Profilo 2: l’adolescente. L’adolescente, che potrei essere io fino a pochi anni fa, ha un livello di istruzione tendente a zero anche se va a scuola al mattino, poi al pomeriggio può fare diverse cose: stare in giro con gli amici, giocare alla play, fare i compiti (ma anche no) e guardare la televisione.

Profilo 3: il leghista. Il leghista tendenzialmente è un uomo dalla cultura non proprio approfondita, o comunque caratterizzato da una ristrettezza di visione del mondo limitata al proprio paese o alla propria provincia. Raramente si arriva a livello regionale. Il leghista è un uomo rispettabilissimo che lavora tantissimo e produce tantissimo. Quando alla sera torna a casa dal capannone guarda la tv ed è felice quando vede Maroni alla TV perché quello è “uno dei nostri”.

Ecco. Prendete questi tre profili.

E poi prendete questo articolo.

Non credo che serva scomodare il CERN per far scontrare le due particelle e osservare cosa accade. Si possono tranquillamente dedurne le conseguenze comodamente seduti sul divano.

Messaggio detto: “ciao, sono un medico (=persona credibile), anzi psichiatra (=persona che ha a che fare ogni giorno con problemi enormi – che risolve con pastiglie, nda), e vi dico che l’omosessualità non va bene, che è una lebbra”.

Messaggio recepito: “i culattoni sono buoni solo a scopare tra di loro e passarsi l’aids, devono morire insieme a tutte quelle teste di cazzo della sinistra che sprecano il tempo a pensare invece che a (1) pulire la casa e stirare i vestiti (2) divertirsi (3) lavorare”.

Ecco, chiaro no?

Stesso discorso vale per i rumeni, i rom, i negri, i lavavetri, i cinesi, i fannulloni, i bamboccioni, … to infinity and beyond.

Vorrei ricordare una cosa al signor psichiatra. Gesù Cristo, sì proprio lui, coi lebbrosi ci si mescolava per farli sentire meno emarginati. A volte li guariva, ma pare che in quei casi non si trattasse di lebbra, ma di un semplice fungo particolarmente brutto a vedersi benché curabile con impacchi di acqua e aceto.

Ah. La Binetti. Che titolo di studio ha? Medico chirurgo neuropsichiatra.

2 commenti

  1. forse il problema è che se studi psicologia o psichiatria o quella roba lì ti rincoglionisci. ma no, perché conosco di gente che l’ha fatto e ne è uscita indenne. io fossi in te semplicemente smetterei di leggere certe cose.


    • eh lo so che non dovrei leggere certe cose, ma ti arrivano in faccia e ti fanno incazzare



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