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varie ed eventuali

14/02/2010

Questo è un paesello dove a volte non succede un cazzo, altre volte non succede una minchia, e siccome siamo persone fini a volte non succede un membro. Ma poiché siamo anche un po’ acculturati, a volte non succede una mentula.

Oggi, in pieno doposbronza, con ancora nelle orecchie il tunz-tunz electro-house che – lo ammetto – mi è piaciuto un casino ieri notte, e nella testa quella strana sensazione di cotone che solo un bravo parrucchiere o un secchio di long island ti possono dare, ho deciso che mi stavo decisamente annoiando.

Quindi per fugare la noia ho deciso di riaprire i vecchi profili sui siti finocchi, tanto per fare qualcosa. Che adesso che M. mi ha fatto le foto fighe in qualche modo devo sfruttarle, non posso mica lasciarle lì a decantare da qualche parte sull’hard disk, no?

E sapete che noi vergini ascendente toro siamo contenti se c’è da compilare qualcosa, ci basta poco per farci scodinzolare qualche minuto.

Nome, cognome, cap, geolocalizzati anche tu per trovare il finocchio più vicino!, altezza, corporatura, dimensioni, cosa ti piace fare a letto, film preferito, insomma una bella padella di cazzi miei. Tra l’altro ho scoperto cosa cazzo è lo scarletmilk: è un serpente simpatico, rosso, giallo e nero. Per cui ho anche messo come didascalia dei profili l’agghiacciante frase “I won’t bite you, unless you ask me to do that”. Lo so. Non commentate questo.

Mi mancavano le community online, quei posti magici immaginari in cui tutti mettono la foto del proprio armamentario, dove trovi quarantenni che ti mandano messaggi che neanche un quindicenne fan dei Tokyo Hotel, dove scrivi cento volte che non cerchi sesso e circa tutti i messaggi che ricevi sono riassumibili nell’idea platonica del messaggio da gay community (sarebbe a dire “ciao, ti va?” corredato di foto pornografica e possibilmente tante K – sì, lo so, in “ciao, ti va?” apparentemente non c’è bisogno di K, ma trovereste affascinante il modo in cui si riesce a infilarcene qualcuna).

Ma un minimo di finezza, puttanaeva, un cazzo di minimo di fottutissima finezza! Che ne so, chiedimi come va, non ti dico di instaurare una conversazione sul pericolo di estinzione della Pittima Reale, ma porca puttana, non si fa così! Ci vuole eleganza in certe cose, sennò a me scende la catena!

Poi, tanto perché mi annoiavo a leggere i messaggi platonici ed eleganti, ho connesso il mio vecchio account di messenger. E, cazzo, ho scoperto di avere ancora contatti che non mi ricordavo neanche. E poi pure contatti nuovi, che all’apertura dopo mesi di inattività hanno chiesto l’autorizzazione, e che ovviamente non ho idea di chi siano.

Tutto ciò ve lo sto raccontando per due motivi: primo, ho provato ad addormentarmi ma non ci riesco neanche con il grande libro di Mafalda (ed è grave, perché lo so a memoria al punto che guardo la prima vignetta e so ripetere alla perfezione i dialoghi – quando un padre ti rovina l’infanzia regalandoti la raccolta completa di Mafalda, poi gli effetti si vedono). Secondo: me lo sono scordato mentre scrivevo di Mafalda. Però sono sicuro che c’era. Era qui… vabbè.

6 commenti

  1. cos’è una pittima reale!?


  2. Adoro.

    E comunque non ci sono più le pittime reali di una volta.


    • e ci credo, si sono quasi estinte 😉


      • Ma no, saranno semplicemente in esilio a Ginevra…


      • ecco allora lasciamole lì, che sennò poi tornano e ci cantano Italia amore mio cinguettando



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